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Venerdì 29 marzo 2024



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Santi Pietro e Paolo

(Scheda 114/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 29 giugno - Santi Pietro e Paolo

SANTI PIETRO E PAOLO
Alle radici della Chiesa

Oggi, 29 giugno, celebriamo, riuniti in un’unica solennità liturgica, i Santi che costituiscono le due colonne portanti della Chiesa: san Pietro e san Paolo, il primo Papa e l’Apostolo delle genti, accomunati dalla data del martirio: il 29 giugno dell’anno 67. Diversi tra loro, a garantire che la Chiesa si nutre della diversità dei doni ricevuti da Dio per il bene di tutti.

Pietro: Simone, ribattezzato Pietro da Gesù stesso, è irruento, sanguigno, impulsivo; è colui che per primo ha intuito la natura divina di Gesù: «Io credo, Signore, che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Di qui la chiamata ad essere la guida della comunità: «E io ti dico che sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Ti darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Impulsivo, ma anche fragile, smarrito di fronte alla condanna di Gesù. Lo rinnega abbandonandolo al suo destino: «Non conosco quell’uomo». Eppure, da quell’episodio trae il modo di sperimentare l’abbraccio della misericordia. È a lui che il Risorto chiede: «Mi ami più di costoro?» e lo invita nuovamente a guidare il gregge dei fedeli. Dopo la Pentecoste l’Apostolo diviene il riferimento per la comunità dei Cristiani. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio a Cesarea in Palestina (At, 10). Secondo la tradizione, divenne capo della Chiesa di Antiochia in Siria, dove rimase a lungo. Si recò poi a Roma, dove predicò per alcuni anni e dove subì il martirio per crocifissione con la testa in giù, tra il 64 e il 67 durante le persecuzioni dell’imperatore Nerone. Il luogo, secondo la tradizione, si trovava dove ora è situato il centro di piazza San Pietro.

Paolo. Molto diversa è la vicenda umana di san Paolo. Paolo di Tarso non ha incontrato fisicamente il Gesù storico sulle strade della Palestina. Lo incontra in modo misterioso, quando il suo nome è ancora Saulo ed è un feroce persecutore di Cristiani. Ciò accade quando viene folgorato sulla via di Damasco. Cambia nome, cambia la sua prospettiva di vita, comprende che il messaggio evangelico non è limitato alle comunità giudaiche, ma la Chiesa di Cristo è aperta a tutti, ai Giudei come ai Gentili. Accoglie l’invito di Gesù ad andare a portare la Parola di Dio a tutti gli uomini; diverrà il grande testimone del Risorto e per questo sarà chiamato “l’Apostolo delle Genti”. Negli Atti degli Apostoli sono descritti i suoi viaggi missionari in Asia Minore, a Creta, in Macedonia e in Grecia, che trovano riscontro anche nelle sue 13 lettere. I suoi viaggi lo portarono infine in Italia, e a Roma fu arrestato. Nonostante la prigionia, riuscì a scrivere e a predicare. La sua fine non è documentata, ma la tradizione costante e indiscussa attesta che il suo martirio avvenne per decapitazione durante la persecuzione di Nerone, intorno all’anno 67 presso la via Ostiense. Il suo corpo fu deposto a due miglia dal luogo del martirio nell’area sepolcrale di proprietà della cristiana Lucina. Secondo la tradizione, sul luogo della decapitazione sgorgarono tre sorgenti, una d’acqua fredda, una tiepida e una calda nei punti dove cadde, rimbalzando, la testa del Santo. Nel 2006 un minuzioso scavo archeologico ha confermato che il sarcofago sotto l’altare maggiore della Basilica di San Paolo Fuori le Mura contiene le spoglie del Santo.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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