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Presentazione di Gesù al Tempio

(Scheda 38/153, singola - Anno 2021)

FESTE 2 febbraio - Presentazione di Gesù al Tempio

PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO

Giorno della Candelora

Sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. Questa Festa, prima della riforma del calendario era denominata festa della Purificazione della SS. Vergine Maria, in ricordo dell’evento riportato nel Vangelo di Luca (2,22-39): quaranta giorni dopo la nascita di Gesù a Betlemme, Maria e Giuseppe portano il Bambino al Tempio per presentarlo al Signore e per compiere il rito legale della purificazione di Maria. Essi sono di condizione modesta, ed offrono in sacrificio due tortore, secondo la Legge di Mosè. Si assoggettano alle prescrizioni della legge antica, per riscattare Colui che è il vero Redentore, Colui che riscatta Israele dal peccato. Mostrano al mondo Colui che ha dato la Legge e la compie, ed è la prima offerta del Figlio al Padre. In questo momento si ricapitola il pieno significato del Natale in una sequenza di gioia pura e profonda.

L’incontro con Simeone e Anna accentua la comunione di Maria con il sacrificio di Cristo, perché la profezia di Simeone anticipa la prospettiva della sua sofferenza: “Una spada ti trafiggerà l’anima”. E la profetessa Anna annuncia il Salvatore che riscatta Israele.

Simeone ha vissuto tutta la vita in attesa della luce che illumina ogni uomo, ed ora, vecchio, accoglie tra le braccia tremanti di commozione un bambino di quaranta giorni. È illuminato dallo Spirito di Dio quando esclama: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata da te davanti a tutti i popoli; luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Nelle Lodi, il tema della luce prende il sopravvento: “Tu sei apparso come luce per illuminare le genti, Signore, assiso su una nube leggera, sole di giustizia, per dare compimento alle ombre della legge e manifestare l’inizio della nuova grazia”.

Origine e significato storico e religioso. La festa di oggi fin dall’antichità ebbe un tale risalto che l’imperatore Giustiniano nel 532 decretò che il 2 febbraio fosse giorno festivo in tutto l’impero d’Oriente e dal VII secolo papa Sergio I (687-701) istituì la più antica delle processioni penitenziali romane.

L’usanza di fiaccolate rituali è antichissima, e risale ai Lupercalia dei Romani, festa pagana in onore del dio Luperco, che, secondo la tradizione, difendeva le greggi dai lupi. I riti che venivano compiuti durante tale ricorrenza e che comprendevano lunghe fiaccolate, avevano un significato purificatorio. Nel V secolo papa Gelasio (492-496) li fece sostituire con la festa cristiana della Candelora. Nel rito cristiano si offrivano dei ceri che venivano benedetti durante la liturgia. Egeria, pellegrina in Terra Santa nel IV secolo, nel suo diario (cap. 26) ci attesta la presenza di questo uso a Gerusalemme, il quarantesimo giorno dopo la nascita di Gesù, simbolo di luce che illumina l’uomo. In un passaggio dell’omelia nel giorno della Presentazione al Tempio del 2 febbraio 1968, papa Paolo VI ricorda il momento in cui in questa festa il culto cominciò a rivolgersi a Maria, e cita ancora Egeria che racconta: «teste una pia vedova romana, Vicellia, alla metà del quinto secolo, associò al rito la processione con le candele (festum occursus Salvatoris nostri Dei cum candelis)».

Nota: È tradizione compiere il rito di benedizione della gola del 3 febbraio, festa di san Biagio, con le candele benedette oggi.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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