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San Biagio

(Scheda 39/153, composta da 4 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 3 febbraio - San Biagio

SAN BIAGIO VESCOVO
Il Santo che guarisce il mal di gola

Il Santo di cui si fa memoria oggi, San Biagio, è uno dei martiri dei primi secoli la cui venerazione si intreccia con tradizioni popolari che si perdono nella notte dei tempi.

Biografia e agiografia.

Le notizie storiche su san Biagio sono molto scarse e talvolta si confondono con notizie leggendarie che hanno finito per combinare le vicende di due santi con lo stesso nome, vissuti nel medesimo periodo in luoghi non distanti, nell’area che corrisponde all’odierna Turchia. La tradizione che prevale è quella riferita a san Biagio, medico e vescovo di Sebaste, città dell’antica Armenia (Asia Minore), vissuto tra il III e il IV secolo e martirizzato il 3 febbraio 316 per aver rifiutato di rinnegare la fede in Cristo.

Da tre anni era stata concessa la libertà di culto ai Cristiani (Editto di Costantino, anno 313), ma esistevano ancora forti dissidi tra i due imperatori Costantino e Licinio, che portarono a persecuzioni locali.

Si racconta che Biagio fosse un bravo medico pieno di carità e che per questa sua fama, la popolazione lo elesse vescovo. Durante la persecuzione di Licinio, si rifugiò in una grotta, dove guariva gli animali per mezzo del segno della Croce e rendeva mansueti anche quelli feroci. Scoperto da alcuni soldati, fu incarcerato, ma continuò a fare miracoli guarendo coloro che si rivolgevano a lui. Fu allora che accadde il miracolo più noto e che lo legò per sempre alla fama di taumaturgo contro i mali della gola: una donna gli portò un bambino moribondo per una lisca di pesce conficcata nella gola ed egli, fatto il segno della Croce, glielo restituì risanato. Condannato, fu flagellato, lacerato con i pettini di ferro da cardatore, gettato in un lago da cui emerse sedendosi sopra le acque, e infine fu decapitato.

Il culto. Il Santo divenne popolarissimo a partire dal VI - VII secolo nella Chiesa Orientale e successivamente in quella Occidentale. La nave che doveva trasportare le sue reliquie a Roma, fece naufragio a Maratea, in Basilicata, e sulle rovine di un antico tempio dedicato a Minerva fu costruita una chiesa dedicata al culto del santo.

Il 3 febbraio è tradizione introdurre, nel mezzo della celebrazione liturgica, la speciale benedizione alla gola dei fedeli, impartita dal sacerdote incrociando due candele (anticamente si usava olio benedetto). È patrono dei medici otorinolaringoiatri, dei tessitori e in molti luoghi è invocato come protettore degli animali e delle attività agricole.

Nota: San Biagio fa parte di un gruppo di 14 santi taumaturghi, detti santi ausiliatori. Essi vengono invocati in caso di malattie particolari. Nella riforma del calendario dei santi del 1969, papa Paolo VI ne soppresse il culto, che rimane ancora vivo nella tradizione e nel folklore in certe aree d’Europa, specialmente in Germania.


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Scheda principale
Sottoscheda 2: San Biagio e Ceggia
Sottoscheda 3: San Biagio - Preghiera
Sottoscheda 4: San Biagio - Triduo




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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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