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Giovedì 18 aprile 2024



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Sant'Agnese

(Scheda 32/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 21 gennaio - sant’Agnese

SANT’AGNESE
La martire fanciulla sgozzata come un agnello

Oggi, 21 gennaio, il calendario liturgico ricorda Agnese, la santa vergine e martire romana che, ancora fanciulla, consacrò con il martirio la fama della sua castità.

Le notizie sulla sua famiglia, sulla sua vita e sul suo martirio sono scarse e talvolta contrastanti. È certo però che il culto per la santa è consolidato fin dai tempi più antichi.

Biografia e agiografia

Secondo la tradizione latina, Agnese nacque da una nobile famiglia nel 290 o nel 293 e subì il martirio il 21 gennaio 305 sotto l’impero di Diocleziano. Essendosi il figlio del prefetto di Roma invaghito di lei senza essere ricambiato, perché Agnese si era votata a Gesù, fu denunciata come cristiana. Fu esposta in un postribolo, ma chi osò toccarla cadde morto, poi fu gettata nel fuoco, ma le fiamme si divisero senza lambirla e i capelli le crebbero fino a ricoprire le sue nudità. Infine fu trafitta da un colpo di spada alla gola, così come si uccidevano gli angelli. Anche sant’Ambrogio, basandosi su tradizioni orali, parla di lei, e di costrizione ad adorare gli dèi pagani, e di un tiranno che la voleva in sposa. Nel Martirologio romano poi è riportato ciò che di lei dice san Girolamo. All’ingresso della chiesa a lei dedicata si legge ancora il carme che san Damaso (papa dal 366 al 384) aveva composto e fatto porre sulla sua tomba. In esso si riporta la fonte orale secondo cui Agnese, mandata al rogo, lo affrontò con coraggio coprendosi il corpo con i capelli.

Il culto. Dopo la morte, le sue spoglie trovarono sepoltura nelle catacombe lungo la via Nomentana, che da lei presero il nome. In quel luogo fu costruita nel 342 una chiesa, sostituita nel VII secolo da una grandiosa basilica che ancora oggi vediamo, abbellita e arricchita nel corso dei secoli.

Il culto della santa è incentrato sulla sua giovane età e sull’esempio di fortezza mostrato in un’epoca in cui erano numerose le defezioni.

Il nome stesso, che deriva dall’aggettivo greco haghnós = puro, casto, si collega per assonanza al nome latino agnus = agnello, ed ha un forte valore simbolico: Agnese vinse per il sangue dell’Agnello, realizzò in sé le nozze mistiche che l’Agnello celebra con la Chiesa, sua sposa.

Agnese è patrona delle giovani e protettrice della castità. È anche patrona dei Trinitari, Ordine mendicante sotto il nome della SS. Trinità e dedito alla liberazione dei perseguitati e degli schiavi.

Curiosità: Il nome spagnolo Ines, diffuso anche da noi, equivale al nostro Agnese.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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