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Santi Cirillo e Metodio

(Scheda 43/153, singola - Anno 2021)

STORIE 14 febbraio - Santi Cirillo e Metodio

SANTI CIRILLO E METODIO, compatroni d’Europa

Guide nel cammino verso l’unità

Furono due fratelli, maestri ed evangelizzatori dei popoli slavi.

Originari di Tessalonica (oggi Salonicco), in Grecia, Cirillo e Metodio (Cirillo 827 - 869; Metodio 815 circa - 885) erano figli di un alto magistrato della corte di Bisanzio.

Il vero nome di Cirillo era Costantino. Egli adottò questo nome quando si fece monaco, verso il termine della vita. Le scarse notizie storiche sulla vita dei due fratelli hanno fatto sì che intorno alle loro figure siano nate numerose leggende.

Secondo la Vita Cyrilli, Cirillo era il più giovane di sette fratelli, dotato di intelligenza eclettica e di curiosità per tutte le discipline, ma versato in particolare per le lingue. Oltre al greco, parlava correntemente il latino, l’arabo e l’ebraico. Compì i suoi studi a Costantinopoli, dove venne anche consacrato prete nella basilica di santa Sofia.

Durante uno dei suoi viaggi diplomatici, Cirillo rinvenne le reliquie di papa Clemente I, morto in Crimea nel primo secolo e venerato come santo.

Da Costantinopoli, i due fratelli si recarono insieme ad evangelizzare la Pannonia e poi la Moravia, e là Cirillo negli anni 862-863 cominciò a tradurre brani dal Vangelo di Giovanni in un nuovo alfabeto di sua invenzione, adottato per la lingua liturgica slava (l’alfabeto cirillico usato oggi in Russia e in molti paesi slavi ne è l’evoluzione).

Mentre il conflitto dottrinale tra la Chiesa d’Oriente e d’Occidente andava crescendo, Cirillo e Metodio furono convocati a Roma da papa Niccolò I, gli portarono in dono le reliquie di papa Clemente e Metodio fu consacrato prete. Il papa approvò le loro traduzioni della Bibbia e dei testi liturgici in lingua slava. Fu a Roma che Cirillo si ammalò gravemente e assunse l’abito monastico prendendo il nome con il quale è noto. Quando morì, il 14 febbraio 869, fu inumato nella basilica di san Clemente. Metodio fu nominato vescovo e ritornò in Oriente, dove nel frattempo era iniziata la persecuzione dei loro discepoli. Fu incarcerato per due anni e morì poco dopo, il 6 aprile 885.

Per la loro vastissima attività missionaria e di collegamento tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli e per aver fatto conoscere il Vangelo tra i popoli slavi, per la loro capacità di tenere unite le differenze, san Giovanni Paolo II nel 1980 li ha dichiarati compatroni d’Europa e ispiratori di cammini di unità.

PREGHIERA - O santi Cirillo e Metodio, che nel vostro difficile e duro apostolato missionario siete rimasti sempre profondamente legati alla Chiesa di Costantinopoli ed alla Sede Romana di Pietro; fate che le due Chiese sorelle, la Chiesa cattolica e quella ortodossa, superati nella carità e nella verità gli elementi di divisione, possano raggiungere presto la piena unione auspicata! (san Giovanni Paolo II, 14 febbraio 1981).


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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